venerdì 17 agosto 2012

3 - Sophie

L' e-mail diceva che sarebbe finalmente arrivato il momento che più negli ultimi mesi avevo desiderato, le pratiche del divorzio con Sophie erano pronte.

Felice finalmente di poter vivere con più serenità il mio rapporto con Lei, non badavo a quanto fosse estremamente semplice far separare due persone che si erano amate.
Bastavano solo un misero foglio di carta con qualche riferimento legislativo, una penna e due autografi sulle giuste crocette.. per marchiare la fine di un matrimonio.
Certo non era quello che mi rendeva "libero" come uomo, ma era quello che segnava la fine di un passato sofferente.



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Erano circa le 02:00 di notte. Quella notte stavo tornando da una lunga trasferta di lavoro.
Volli fare una sorpresa a Sophie che pazientemente mi aspettava ad ogni mio ritorno.

Sophie si preparava sempre sulla porta, quasi come un cucciolo di cane aspetta il suo padrone...
E lei solitamente si trovava lì, a pochi passi da me.. 

Sophie era una bella donna. Il suo viso segnato solo da qualche piccola ruga d'espressione era luminoso, aveva dei capelli lunghissimi e dorati, molto vaporosi, con onde grandi che facevano subito pensare a quelle dell'acqua in una giornata soleggiata al mare.
Aveva gli occhi di un nocciola vivo con lunghe ciglia scure che le rendevano lo sguardo profondo.
La carnagione molto chiara metteva in luce il rossore sulle guance.
Inoltre, il sorriso di Sophie era magnifico.. il suo sorriso trasmetteva ogni sua emozione, pensiero, turbamento, confusione. Il suo sorriso era in grado di parlare. Il suo sorriso comunicava tutto di lei.
Sophie era sempre ben curata, amava cucinare e prendersi cura del giardino.
Era proprio la donna che qualunque uomo avrebbe voluto sposare e forse un giorno renderla madre. 
Sì, Sophie era una bella moglie e una potenziale brava madre.

Ma quella notte, mi trovai SOLO davanti alla porta di casa.
Decisi di entrare senza chiederne il permesso. Daltronde era casa mia.
Volevo andare da Sophie senza farla svegliare, facendole una sorpresa e baciarla delicatamente sulle labbra...  
Feci come al solito la rampa di scale che portava verso la nostra stanza, Sophie era sveglia, seduta sul letto, era rivolta verso il muro ed era al telefono.
Mi chiesi che facesse a quell'ora al telefono, fu così che aspettai di capire con chi stesse parlando.

"Non posso più continuare così, John passa troppo tempo in trasferta e non sopporto più questa situazione. Mi manca la sua presenza..."

Con la voce un po' tesa continuò: "Quella volta per me non significava nulla, ho solamente sbagliato a lasciarmi andare.. Avevo discusso con John quella sera, prima della sua partenza, ma lui ha in mente solo il suo lavoro, non mi da più attenzioni e io mi sono lasciata offuscare...  Non volevo farlo... Come posso rimediare ora? "

Come poteva rimediare...a cosa? Ero perplesso..

"Lo terrò segreto! Solo tu saprai che Philip ed io siamo stati insieme... Philip è sempre stato presente... mi ha detto di non preoccuparmi, ma dovevo confidarmi con qualcuno..."

Non potevo credere a ciò che stavo ascoltando... Mi sentii una fitta al petto e mi mancò quasi il respiro..

"John non lo saprà mai, non posso deluderlo.. Lui mi ama e anche io amo lui."

Sophie.. che stava dicendo?

Sophie iniziò a piangere.  " No, anche se sono stata con Philip, io amo John! Solo che non riesco ad essere pienamente felice con lui..."

Sophie non era pienamente felice? 

"No, io non voglio che tra noi finisca. Non lo saprà mai. Non voglio che lui sappia. Ti prego..."

Sophie non era felice e non era me che voleva...

"Leila, non dire niente...ti scongiuro".

Non voletti ascoltare oltre...

"Ormai è troppo tardi, Sophie."

Lei si voltò di colpo, ma mi vide solamente darle le spalle, sbattei la porta e me ne andai senza avere una meta precisa.. io me ne andai semplicemente dalla mia casa, me ne andai da quell'edificio vuoto, senza più niente, senza più mia moglie, senza più il suo sorriso.
Sophie non era felice, 
e forse non lo era mai stata.

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Cercai di perdonare il comportamento di Sophie...
E forse lo feci, ma non potei più tornare con lei, credevo che il mio amore potesse sovrastare il mio orgoglio. Credevo che sarei riuscito a riaggiustare il mio rapporto con lei.

Neppure il suo splendido sorriso potè mai farmi cambiare idea.
Il suo sorriso che fu eccellente nel mascherare le sue frustrazioni.
Il suo sorriso che tanto ho amato, tanto mi ferì brutalmente.

Solo io potevo dargli questo potere, decisi solamente di non darglielo più.
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Presi un caffè e assaporai quel gusto amaro,
si diffondeva nella mia bocca, e capì che
tanto amaro non era..
Era solo un cattivo ricordo.

5 commenti:

  1. Arianna,,,Ma non sapevo che tu scrivessi.... Brava!!!!!... Juan.

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    1. Grazie Juan!! :D
      A dir la verità non lo sanno in molti!
      Sai, mi piace ogni tanto dilettarmi a scrivere qualcosina.. così per svago! :D

      Grazie ancora per essere passato a leggere! :)

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  2. Ciao Arianna,
    dopo tanto tempo sono contenta di leggere questo tuo serrato e drammatico racconto,dove l'amore si intreccia con l'amarezza della delusione, spinta fino alla negazione anche della giOia passata, è questa la cosa peggiore.
    Complimenti sinceri e...Fata C ti aspetta , qualche volta: saresti la benvenuta tra i suoi lettori, come lei è da tanto tempo qui da te!

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    1. Grazie mille Fata! ;)

      sono stata un po' a riposo in questo periodo.
      Ho preferito godermi al meglio le meritate ferie! :D

      Non mancherò a visitare al più presto il tuo blog! :D

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  3. ciao Arianna
    entra nel mio blog c'è una sorpresa x te
    un abbraccio
    maria antonietta

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Salve ragazzi,
Grazie per essere passati e per aver condiviso anche solo leggendo questa mia piccola e nuova esperienza.
Se vi va, lasciate un commento, una traccia del vostro passaggio.
Ancora mille grazie!
Un abbraccio a tutti quanti!
Con tanto affetto,

Arianna